2022: tour estivo di Cipro

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Un viaggio unico, sorprendente, vivace, accaldato. 

Una descrizione sommaria delle cose principali visitate o più o meno da vedere. Sommaria perché c’è stato molto di più: ma una parte è rimasta raccolta nella mia macchina fotografica, una parte negli occhi… e una parte nel cuore :)!

Vi tratteggio quindi solo un itinerario di massima, autonoleggio in 4 amici nel cuore di agosto, caldone vero e a tratti si boccheggiava, ma tant'è... quelle erano le ferie. Guida a sinistra perché l’isola è stata colonia britannica.


Cipro del sud, la parte greca.

Un po’ greca, un po’ mi ha ricordato qualcosa dell’arcipelago delle Canarie. Chissà. Commerciale, ma non solo; moderna, ma non solo; gustoso il cibo, buone le birrette sotto alle fresche frasche (quando si trovavano), simpatico il narghilè serale aromatico, quando ce lo siamo concesso.

Atterrati a Pafos, cittadina graziosa, ma senza troppe pretese, belli soprattutto i resti archeologici.

Da vedere al nord:

. La spiaggia delle tartarughe, selvaggia e battuta dal vento, con le cinte a protezione delle uova che devono ancora dischiudersi.

. Petra Tou Romiou: si trova a breve distanza dall'abitato di Pissouri, lungo la strada della costa meridionale dell'isola di Cipro, tra Limassol e Pafos. Il mito attribuisce alla roccia da cui pare emerse Afrodite delle proprietà miracolose: c’è chi sostiene che chi nuota intorno al masso per tre volte in senso antiorario avrà la bellezza eterna (meglio ancora se lo fa a mezzanotte), chi racconta che se si trova una pietra a forma di cuore sulla riva si incontrerà l'amore. [Giusto un particolare: colei che si cimenta nello sforzo probabilmente deve essere una nuotatrice olimpionica perché le correnti possono essere molto pericolose]. Non sicuramente una delle attrazioni migliori, ovvio, ma sono quelle leggende del posto in cui ti trovi che vale la pena vivere, almeno: io la vedo così.

. Il paesino pittoresco nell’entroterra di Dhrousia, ottima trattoria per una sosta-pranzo tradizionale.

. La scintillante Blue Lagoon (ndr. vedi foto), davvero caraibica! (arrivati in quad a noleggio!)

. Vale la pena fare un giro nella Cipro interna, passandoci anche due o tre notti: sono le Troodos Mountains, incredibili chiesette sperdute di origine ortodossa e possibilità di fare escursioni con tanto di magnata/bevuta tipica (e qui l’aria si rinfresca parecchio, un toccasana dopo giorni di calura indicibile!)

. Limassol e Larnaca, poca roba entrambe, giusto per un giretto sul molo e al porto.

. Figue-tree Bay, Konnos Bay, Agia Napa e tutte le spiagge ‘commerciali’ della zona a sud-est. Eh già, commerciali lo sono davvero, iperaffollate nell’estate agostana altrettanto. Ma i colori dell’acqua e della sabbia candida restano veramente unici! E poi è un pezzo divertente di Cipro, se preso con lo spirito giusto.

 

Cipro del nord, la parte turca. 

Devo dire che questa è la parte più ‘verace’, più inconsueta, più ambivalente… quella della quale mi sono letteralmente innamorata.

A settentrione c’è un pezzo di tempo che sembra essersi fermato, gattini sfiancati dal caldo che ti guardano con occhi famelici, vecchi rancorosi che scuotono la testa e si rifiutano di oltrepassare il confine, lunghe barbe ben curate di hypster inconsapevoli, donne velate che stendono il bucato o comprano la baklava al mercato, bazar meravigliosamente kitsch e caotici. 

Bandiere con luna e stella a cinque punte, ma a colori invertiti, mentre riecheggia il richiamo alla preghiera. E turisti sudati che ballano e si spaccano di moscowmule su spiagge alla moda, che manco al Jova beach party.

La città di Nicosia, imperdibile con il muro che la divide in due, una parte greca, quell’altra in mano ai turchi. Nota: a piedi vale un po' tutto lungo il check point, ma non pensate manco per sbaglio di passare la dogana con l’auto senza passaporto, ve lo chiederanno. Sì, noi dopo qualche dubbio siamo passati con l’auto noleggiata in Grecia, abbiamo pagato però un’assicurazione precauzionale aggiuntiva alla dogana per i giorni di permanenza al nord. E alla fine si è rivelata la scelta migliore, per economia e per comodità.

Qui costa tutto la metà della metà, qui la cultura è musulmana/arabeggiante, qui è veramente un altro mondo rispetto a pochi km più a sud.

Vietato entrarci senza prima essersi adeguatamente informati, almeno di quel pezzo di storia! Personalmente ho imparato a conoscere tutte le contraddizioni di Cipro del nord, il ‘paese che non c’è’, una repubblica auto-proclamata e senza alcun riconoscimento da parte della comunità internazionale. 

Da vedere al sud:

. Il porto affascinante di Kirenia, da assaggiare il kebab più famoso dell’isola.

. Tutte le chiese ortodosse disseminate nei sentieri più impervi che incontrerete.

. Il punto più a est dell’isola (con le immancabili carrube per gli asinelli da tenersi in auto!) e la Golden Beach, lunghissima, ventosa e così spettacolare.

. I resti archeologici dell’antica Salamina.

. La città di Famagosta: tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70 qui si spopola. La Taylor e la Bardot in villeggiatura, così, per dire. Poi, nel ‘74, sbarcano i turchi e si intima alla popolazione greca di lasciare le proprie case. E così fanno gli abitanti del quartiere sul mare della ‘Saint-Tropez’ cipriota: se la danno a gambe con i du’ stracci che hanno, tanto pensano che sarebbero tornati a riprendere tutto. Giusto il tempo di far calmare le acque. Quelle ‘acque’ sono tutt’oggi agitate, anche se qui chiunque sembra non accorgersene. Reticenti a parlarne, se fai ad un abitante del posto una domanda diretta sulla questione ti dice che ‘well, è una gran cosa per il turismo’. Perché il famoso quartiere di Varosha sfollato è rimasto come allora, solo con 40 anni in più di polvere e di merda accumulati. I greci ciprioti che ci vivevano sono tutt'ora espatriati: le abitazioni restano di loro proprietà, ci mancherebbe, mamma Onu vigila e tutela, peccato li vedranno, alla migliore, i nipoti dei loro nipoti. Probabilmente manco loro, chissà. Dalla spiaggia, con le pubblicità colorate, la ghost town è ancora più scheletrica e inquietante. 

E come se non bastasse, da un anno si aggiunge questo incredibile tour gratuito con bici, bus o gambe in spalla che sembra di entrare a Gardaland. L’amministrazione ha previsto marciapiedi, strade asfaltate, infrastrutture: il che rende ancora più forte la botta emotiva ‘dall'altra parte della recinzione’. La città è totalmente morta, mentre i darktour, la natura e i gatti prolificano come non mai. C’è la biondona russa con foto in posa sulle macerie, ci sono i fiori sui balconi e nei giardini che sono diventati giungle. Vecchie insegne appese che cigolano lugubri al vento. Fotografate pure tutto cari turisti, solo non la polizia di vedetta, che non va bene, sennò ti chiede, neanche troppo dolcemente, di verificare la gallery del tuo cellulare (è successo davanti ai miei occhi). È un enorme, ammiccante monumento alla guerra: qui tutte le contraddizioni dell’isola e il respiro del dolore e della violenza sono un pugno in pancia. E c’è il sentore di un conflitto (mal)gestito sulle linee di confine, che oggi ricorda tristemente un altro pezzo di Europa.