2021: Capodanno a Tenerife

I 28 gradi all’atterraggio e vedere correre Tenerife dai vetri del pandino bianco hanno contribuito a far fluire un’arietta rinnovata, morbida e pulita, una nuova linfa. In un mondo ancora semi-bloccato dal Covid e dai contagi crescenti di fine anno. 

I tramonti arancioni, quel blu profondo di cielo e mare, i piedi sui sassi neri bollenti, gli spruzzi pieni di iodio, gli inglesi con i faccioni color aragosta, i surfisti, i villaggi autentici, con solo una manciata di abitanti. I galletti che scorrazzano liberi tra le palme, i cactus, l’agave, il cardón e tutte quelle pianticelle verdi così saldamente attaccate alle rocce. I fari che sfidano i venti. 

E le renne tecnicolor natalizie e tutte le sacrosante decorazioni animate dallo sciabattare in sottofondo delle havaianas dei turisti - e magari anche di un paio di rutti dopo la quarta Dorada.

E poi lui, il Teide, che con la sua terra lavica fa la guardia all’isola - e all’intera Spagna - come un bravo cagnolone ed emana un’energia potentissima.

Ci sono escursioni per tutti i piedi e per tutti i gitanti, basta scegliere quella che fa per voi. [Nota: prenotare per tempo il biglietto della funivia per salire sulla vetta principale, noi incautamente non l’abbiamo fatto e l’abbiamo trovata sempre piena!]

Abbiamo visto cieli veri pieni di stelle che nella pianura padana ce li scordiamo di brutto, di questa stagione poi manco a parlarne. 

Io ho respirato tempo. Ho fatto poco o nulla di tutto ciò che faccio di solito, nel modo in cui lo faccio di solito: asciugarmi i capelli, truccarmi, usare il cellulare. Un bel viaggio di morbidezza, a imperitura memoria. 

 

Da fare:

. Gran Canaria si raggiunge in meno di un’ora di traghetto, vale la pena anche solo un tour in giornata: da non perdere la bellezza tipica delle dune del Sahara, con la sabbia fine come borotalco. 

. Siamo stati ad Abades, in un sanatorio abbandonato di 36 edifici fatto costruire da Franco nel 1942: un lebbrosario, con crematorio, chiesa e cimitero. Un luogo inquieto e malincnico, a tratti spettrale, ma con un fascino incredibile, tra il vento e le nuvole che correvano veloci nel blu del cielo. Di questi tempi poi, è ancor di più un pugno nello stomaco. Da vedere. Da fotografare.

. Abbiamo visitato Guimar, sulla costa orientale, un sito di piramidi tutt'oggi misterioso, con le costruzioni orientate secondo gli astri, che ricordano quelle maya e azteche.

. Nel giretto della capitale e della Laguna niente rebajas - il giorno dell’Epifania todo está cerrado, accidenti, ma mi sono rifatta girando La Orotava e i suoi meravigliosi balconi con la panza piena di quesillo. E vissuto tutta l’atmosfera di un guachinche in una piantagione di banane: carnes a la brasa y comida canaria. Squisite!