2024: week-end lungo a Parigi

Quattro giorni, tre e mezzo per l'esattezza, considerati gli spostamenti ed i voli, da trascorrere a Parigi in un week-end di fine inverno.

Non era la mia prima volta nella grande ville dalle tanti luci, ma mancavo da dieci anni. Bella lo è sempre: di quelle città, come Londra e New York, che potrei rivedere altre cento volte.

Consiglio 1: anche se i costi dei voli apparentemente potrebbero essere più allettanti, io direi sia vietato atterrare all'aereoporto di Beauvais, troppo distante, troppo scomodo. E la poca spesa risparmiata finirebbe buttata in mezzi e tempo (e possibile nervosismo!). Noi non ci siamo cascati e abbiamo infatti optato per Orly, piccolo, facile da gestire con i mezzi (c'è un comodissimo Orly-bus) e più che fattibile da Linate con Easy Jet.

Consiglio 2: la card per i mezzi da farsi arrivare via posta in Italia, così è incluso anche lo spostamento da/per aereoporto in bus. Risparmiosa e vantaggiosa anche solo per i tempi. Metro abbastanza pittoresca e comodissima da usare ovunque.

Un itineraio sommario per chi come me Parigi l'ha già vista più e più volte, ma anche no - qualche scelta va pur fatta - e considerando che ci siamo tolti dal tour in programma i giardini ed i parchi - diciamo che la stagione non era delle più allettanti - e per risparmio di tempo anche i musei principali, che da soli prenderebbero almeno (dico: almeno!) mezza giornata. Abbiamo respirato di più la città e le sue vie fascinose di storia.

(Nota: arr. sta per arrondissement!)


Giorno 1) 


Dall'aereoporto di Orly, solo con bagaglio/zaino ovviamente, con la navetta siamo arrivati fino al 14 arr. (place Denfert - Rochereau) nel tardo pomeriggio, un giretto a piedi in zona, una galette salata e una crêpe in Rue de Montparnasse (la via è pittoresca e merita assolutamente per la varietà di crêperies!) e giusto un po’ di spesa nel classico Monoprix, perchè alloggiavamo in un bilocale in zona Père Lachaise.


Giorno 2) 


. Tappa, che personalmente riterrei facoltativa, in Piazza della Bastiglia, ad oggi è rimasta solo la statua ricordo della rivoluzione.

. Colazione da Stoher, la più antica pasticceria della città. Non ha tavolini, quindi è caldamente consigliato un bel sacchettino pieno di pains au chocolat da consumare nel primo café lungo la strada, con una bevanda calda.


. Ci incamminiamo verso il Marais, visita alla mostra di Henri Cartier Bresson (Henri Cartier Bresson Foundation, Rue Des Archives). Poche le foto dell'artista, ma la mostra temporanea allestita valeva da sola il biglietto. Consigliatissima.


. Immancabile sosta nella piazza del Centre Pompidou, nel cuore di Beaubourg, vale la pena anche solo guardare da fuori l'ingegneristico sistema di sistema di specchi, vetri, ascensori e scale mobili. J'adore! 


. Sosta per pranzo al Marchés Des Enfants Rouges, il mercato coperto più vecchio della città, una lapide racconta la storia del posto, dateci un'occhiata perchè è molto interessante. Bancarelle perlopiù di cibo francese e magrebino, tavolini e posti a sedere, nonchè cibo sfuso (formaggi, pesce, ortaggi...). Forse non economicissimo per essere un mercato, ma i prezzi sono ovunque mediamente altini, guai a dimenticarlo.


. Passeggiatona per l’Ile saint Louis ed il relativo ponte!


. Ad oggi la bellezza di Notre Dame si può solo intuire dal cantiere in costruzione e dalle tante foto cartellonistiche della devastazione dell'incendio del 2019 e di quello che (beh, con l'immancabile grandeur francese!) sicuramente diventerà. Un giro non me lo perderei comunque, ecco. Eppoi la facciata, seppur 'impacchettata', è comunque rimasta pressochè intatta.


. Una perla: visitare la libreria Shakespeare and co. La poca fila all'esterno valeva assolutamente la pena: perdersi nel negozio e salire le scale che portano al primo piano. Un'occhiata a Parigi dalla finestrella e c'è persino chi legge appisolato sulle tante poltroncine fané. Anche questa libreria ha un'incredibile storia affascinante alle spalle, meglio documentarsi per non entrare come il turista medio, dai.


. Un aperitivo ed un giretto nei tanti locali illuminati del Quartiere Latino (5 arr.). Profumo di giovani e di vita studentesca, qui c'è la Sorbonne!

In serata avremmo potuto salire sulla tour de Montparnasse per vedere Parigi dall’alto, ma era nuvoloso e faceva quasi buio per poter scattare almeno una foto ricordo.

 Giorno 3) 


. Il noto muro 'Je t’aime’ era chiuso per lavori in corso, quindi abbiamo optato per la salita con la funicolare (inclusa nella card che avevamo).


. La Basilica du Sacre Coeur con la vista Parigi dall’alto è una delle migliori della città!


. Immancabile giro per il quartiere, scale, scalette, viuzze e scorci, inclusa una sosta fotografica alla Rue du Tertre. i pittori hanno sempre il loro fascino, nonostante la miriade di turisti in visita!


. Sosta alla Maison rose, in Rue Saint Vincent, ma non c'era posto per pranzare. I localini in zona comunque non mancano!


. Bellina la Villa Leandre, una via residenziale con case colorate ed un pavimento lastricato stile Art Nouveau, molto caratteristica.

. Vista la bellissima giornata di sole (che qui vanno acchiappate al volo!), abbamo optato per prendere una metro e salire ai magazzini La Fayette Haussman al tramonto, ci sono le scale mobili fino al settimo piano, vista gratuita della città dalla bellissima terrazza. Tour Eiffel ed Operà a tiro di schioppo!


Giorno 4)


. L'imponenza dell'Avenue des Champs-Élysées, il lusso sfacciato e la potenza di una strada iconica!


. Foto di rito all'Arco di trionfo.


. Avevamo prenotato dall'Italia la salita fino au sommet (ultimo piano) della Tour Eiffel (7 arr.): mon dieu, è sempre bellissima et très amusante - nonostante, ahinoi, il vento e la pioggia battente.


. Ci siamo spinti fino al Louvre, che già da fuori merita un clic! (1 arr.)


. Dalla piramide in pochi minuti a piedi siamo arrivati ad uno dei tanti noti passages di Parigi, io avevo scelto quello della Galerie Véro-Dodat per la meraviglia della Maison de Loboutin, ma era chiuso (domenica, mannaggia!). Dalle grate dell'inferriata si può comunque vedere abbastanza bene tutto, pavimento a scacchiera e soffitti. Per non parlare delle vetrine. Che dire: u-a-u!

. Giro nel quartiere e cioccolatona calda con crêpe al grand marnier, perchè la Parigi umida sarà anche très romantique, ma che freddo!

 Giorno 4) 

. Unica sosta mattutina al mercato delle pulci di Montreuil - nota: al lunedì molti mercatini sono chiusi, verificate bene! Di tutto e di più, interessante più che altro per la street view ed i personaggi che bazzicavano lì intorno. Perchè anche questa è Parigi.

. Sosta baguette e via per l'aereoporto!

Au revoir!