Il mio primo LIBRO! 'Pensavi fosse amore, invece era un disastro. La fine di una relazione con un narcisista manipolatore'

… Occhei, siamo nella fase uno: quella del love-bombing. LUI sembra esattamente calzare con l’immagine del principe azzurro (beh, succede continuamente nei film, perché non dovrebbe succedere anche a noi?!). E così le sue azioni, i comportamenti, le attenzioni, i complimenti, i messaggi d’amore, le sorprese e le parole meravigliose con cui ci ‘bombarda’ creano la tempesta perfetta, alla quale è molto, molto difficile resistere. 

Tipo il primo giorno libero dopo una dieta ferrea: avete davanti una pizza fumante che non sembra altro che dire: ‘Mangiami! Godimi!’ Ecco, una robetta così. Chi non ci cascherebbe? Peccato che questa sia solo uno step, il primo: che duri settimane o mesi poco importa, ma di certo vi posso dire che non durerà. 

E vi dirò di più: una red flag sul fatto che sotto sotto c’è qualcosa che non va (senza azzardarci però in diagnosi con Google alla mano, per carità, per quelle esorto sempre a rivolgersi a noi professionisti!) dovrebbe già essere questo suo desiderio impellente di bruciare le tappe, questa premura che lui sente nel conquistarci, dicendo e narrando vissuti emozionali che vanno ben oltre l’opportunità reale di una conoscenza che si sta condividendo in una relazione appena nata. Ma c’è anche un altro segnale che dovrebbe farci drizzare le antenne, o quantomeno colpire la nostra attenzione e richiamare a certi funzionamenti (o dovrei dire dis-funzionamenti?!): la sua capacità oratoria con fini manipolativi. È sottile, spesso difficile da scovare, lui ama piacere ed essere approvato, per cui in pubblico può mostrarsi simpatico, socievole, gradevole. 

Non ve ne accorgete subito, lui lavora ai fianchi.  Ma dentro le quattro mura, al riparo da sguardi indiscreti, può iniziare a dare il peggio di se’: anche in una banalissima lite, di quelle che possono capitare tutti i giorni per il solito dentifricio lasciato aperto sul solito lavandino o la solita raccolta differenziata che resta lì da buttare, fino ai ‘pilastri’ portanti della relazione. 

Un bellissimo libro letto di recente, “Donne che comprano fiori”, di Vanessa Montfort, parla dei cosiddetti "uomini elastico". Gli uomini elastico sono quelli che vi collaudano, mettendo alla prova il vostro livello di sopportazione e sottoponendolo, ogni volta, a pressioni sempre più forti, in un crescendo. Lo scopo è capire fino a che punto possono spingersi prima di spezzarvi, pur di non perdere il bene malsano che fingono di elargire. 

Ci provano e vi testano: quanto a lungo e quanto profondamente possono umiliare, ferire, mortificare, saccheggiare e ridimensionare ciò che siete.

Ora, toglietevi subito dalla testa l’idea che lui possa mettersi in discussione: focalizzerà invece tutto sulla vostra reazione. E, indovinate un po’? La vostra reazione sarà stata sicuramente incongrua, inadeguata, esasperata, eccessiva, poco adatta. Per il modo in cui l’avete messa in atto, per il tempo in cui avete scelto di farla. Ovvero: VOI è solo voi dovete sentirvi in colpa. Sordo e cieco a qualunque forma dialogo e spiegazioni difensive, che pure proverete a dare: anzi, non faranno che accenderlo di più nella sua furia. Lì per lì occorre solo lasciare che passi, la cosa migliore è prenderne atto e tacere.

Ecco, io credo che in tutte le relazioni ci sia un momento preciso in cui la situazione precipita: quando il rapporto diventa fondato sulla colpevolizzazione, la critica, la svalutazione. E’ in quei frangenti che il manipolatore narcisista sta facendo il suo gioco a mani basse. E così finirà che in sua presenza sarete sulle spine, arriverete a misurarne il tono di voce al telefono o anche solo lo sguardo per capire in che giornata si trova, proverete ad abbozzare o a fare di tutto per non contrariarlo. Lì le bandierine sono tutte sventolanti, guai a non vederle.

Allora, in questo gelido mese di dicembre che arriva, puntuale e scintillante come ogni anno, chiediamoci: “Cosa desideriamo per questo Natale?”. Lucine? Sì, ma non troppe che c’è la crisi energetica. Colore? Sì, con tocchi di rosso come da tradizione. Addobbi? Sì, handmade, che così risparmiamo un po’. Benissimo tutto. Il rosso, poi, figuriamoci, io l’adoro. Ma interroghiamoci anche che cosa (non) stiamo vedendo nella nostra relazione, se troppo spesso nell’ultimo periodo ci è capitato di sentirci svilite, svalutate, frustrate… e stanche, ma che dico: stanchissime. Fuori e dentro, perché proprio risucchiate della nostra energia vitale.

L’obiettivo del mio libro è proprio questo: aiutare a capire. E lo faccio anche (e soprattutto!) grazie al meraviglioso diario della mia paziente che si è prestata per un mese a raccontare la fine della sua storia d’amore tossica, dove i meccanismi principali del suo sistema di coppia avevano alla base una struttura a funzionamento narcisista. Per vedere, capire e scegliere. Di andarsene via o anche di restare, ma perlomeno con maggiore consapevolezza.

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