Verso quale normalità

La foto rappresenta il mio stato d’animo di questo lunedì: cielo plumbeo, ma a tratti rischiarato da un’apertura improvvisa, le foglie che girano, i pensieri che girano, le pagine dell’agenda che girano. Chi si toglie, chi si aggiunge perché l’ansia e la paura sono diventate insostenibili, chi mi chiede aiuto a pensare di sopportare (ops, volevo scrivere supportare... :-P!) i suoi ‘congiunti’ in spazi che saranno nuovamente ristretti, un po’ fisici e un po’ mentali.
E’ una strada di cui non si vede bene la fine - e della quale, ammetto, ho un po’ perso anch’io la prospettiva.
Mi chiedo se ci dobbiamo convincere che la ‘normalità‘ sia da considerarsi ormai un po’ questa: un’alternanza di aperture e chiusure (... parziali? totali?), dispositivi e distanze, nelle fasi di apertura si fa finta di tornare ad una parvenza di quel ‘prima’, nelle chiusure si tirano le fila e basta. Arrabbiati (forse), sicuramente smarriti ed incerti.
Poi per fortuna guardo alla bellezza dei colori del mio amato autunno e penso che oggi il blue-monday, in una giornata così British, lo facciamo diventare orange!