Fase 2: fiducia e sostenibilità

Dove parliamo di senso etico, cene sospese, salti nel buio (non senza un po' di paura) ed estetiste creative. Dove proviamo ad approcciarci al nuovo, comunque e qualunque sarà, con uno sguardo positivo. Dove scopriamo che le nostre aspettative hanno il sapore dell'attesa e della (ri)organizzazione: un po’ si butta il cuore oltre l’ostacolo e un po’ si va cauti, perché le prospettive e le nuove regole sono nebulose. Day by day, eh. La fase due che sarà: da quel nido-tana, dove vi siete accoccolate, c'è il timore di riperdersi. Oppure siete tra quelle che stanno guardando a quella benedetta porta con la bava alla bocca e non vedete l’ora di spalancarla per uscire nel mondo! Dove legittimiamo tutta la gamma delle emozioni nell'arco delle 12 ore: un giorno ci alziamo rock e il giorno dopo piangiamo sconsolate. Perché l'equilibrio in questo momento va a braccetto con la capacità di adattamento, la flessibilità, la volontà di provare a rimettersi in discussione.