Da attaccare al frigorifero (ma solo con il magnete di Homer Simpson)

Non voglio sembrare una di quelli che danno ad intendere di intendersene, semplicemente un po' le mie letture, ma soprattutto la mia esperienza diretta - mia, dei miei cari, delle persone che a vario titolo mi girano intorno - mi hanno fatto ricostruire una serie di punti facili, banalotti, forse, ma, proprio per questo: perchè no. E poi me la state chiedendo in tanti, in troppi: va bene, cedo definitivamente alla tentazione di una breve to-do-list per questo momento locked down.
Nota bene: penso a chi, come me, ha avuto la fortuna di viversela senza lutti o disagi grossi in famiglia, un passo indietro e silenzio e rispetto per chi non ha avuto la stessa fortuna. Quindi: attaccatela al frigorifero con la calamita di Homer Simpson o usatela per soffiarvi il naso, non importa. Ma: me la chiedete e allora eccomi qui; un po' improvviso e un po' faccio sul serio.
Pronti? In questi giorni balordi, cosa sarebbe meglio (più opportuno? più efficace? più utile?):
1) cercare di non alterare il ritmo sonno/veglia: andare a dormire all’ora abituale, svegliarsi come si è abituati a fare - con o senza una sveglia;
2) celebrare i giorni, che non sono tutti uguali: il sabato non è come il martedì e la domenica non è come il lunedì. Ritrovare nuove abitudini ‘cronologiche’ nella realtà cambiata e fare una nuova routine, tipo: il martedì in ordine quel pezzetto di casa nascosto, il mercoledì dedicato al riassetto di balcone/giardino, il giovedì si cucina (il cibo sano aiuta!) e così via. Oppure qualunque cosa faccia mantenere le vecchie abitudini settimanali (giorno di spesa, bucato, serie tv...), così da essere pronti alla ripartenza. E poi trovare anche momenti ‘scanditi’ nella giornata: ‘dopo la colazione faccio un’ora di yoga (attenzione: l’attività fisica aiuta a ridurre lo stress e attiva le endorfine!), poi il pranzo, a metà pomeriggio mi regalo una telefonata con un’amica.’ Si (ri)stabiliscono le certezze perse;
3) curarsi: barba, baffi, mani, unghie, pelle, capelli, ricrescita. Lo specchio rimanda un pezzo della nostra autostima, guai a perderlo! E via quel brutto pigiama con i conigli che mangiano le carote! Siamo 'in cura' non siamo 'in guerra': e allora siate bravi a prendervi cura di voi, prima di tutto!
4) vivere i contatti sociali: basta una videochiamata per avere un bel senso di vicinanza, poi ci si può sbizzarrire, ci sono app di ogni tipo: partite a carte con gli amici, una merenda o un aperitivo via Skype. Io proprio ieri ne ho fatto uno simpaticissimo di compleanno, per esempio;
5) avere uno spazio personale in cui poter riflettere, ascoltare un pezzo che piace, leggere… magari una mezz’ora nella vasca da bagno per una meditazione solitaria? Coltivare l'intimità più profonda, il valore e la virtù civile di delicatezza, tatto, ascolto, dignità, autenticità, perseveranza, coraggio, solidarietà ed empatia. Quando mai ci ricapiterà un tempo 'buono' così, tutto a disposizione?
6) limitare l’ascolto dei notiziari ad un’ora (massimo due eh!) al giorno: è controproducente per il benessere psicologico. Ci sono informazioni taciute 'a fin di bene', sappiamo che la prima vittima della guerra è la verità (come in trincea, appunto: 'Tacete, il nemico vi ascolta'!). C'è un abuso facile di immagini di untori manzoniani, disertori e traditori, che inneggiano alla polemica - nel migliore dei casi - all'odio - quando si va oltre. E capita spesso. Promettete: che si parli anche d’altro in casa!