Una nuova planimetria degli spazi

In un lungo week-end di stacco che mi sono regalata dopo un periodo particolarmente ‘denso’ e qualche piccolo pensiero di salute, mi sono immersa nella lettura di mucchi di riviste di arredamento, una delle mie grandi passioni.

La lunga permanenza in casa, necessaria, a volte costretta, altre semplicemente autoimposta, ha sviluppato un fil rouge che ho scoperto ritornare ovunque - nelle nuove progettazioni, nelle foto degli arredi, nelle planimetrie - e che si muove essenzialmente su tre fronti.

  • la leggerezza: armadi e cassetti sono stati in gran parte liberati e svuotati, ci si è accorti con fastidio del disordine, pile di documenti, cose, strati, o anche solo degli oggetti che affollavano un po’ a caso i ripiani e gli anfratti;
  • la privacy: niente da fare, l’open space è superato. L’home working, ma anche questa dimensione domestica più lunga e più pervasiva, impone degli spazi - fisici e mentali - basati su separazioni/connessioni, arredi modulari, ambienti divisi dove si possa stare semplicemente tra se’ e se’, raccolti e in silenzio, oppure dando spazio a quel ‘fare’ intimo della propria creatività. Serve allora chiudere letteralmente una porta (fisica o metaforica che sia);
  • la natura: webinar, Teams, Zoom, Dad, li avevate mai sentite nominare? Eppure sono espressioni che oggi caratterizzano gran parte delle nostre comunicazioni, entrate a tutti gli effetti nella maggior parte dei rapporti interpersonali e per cui spesso non si può fare altrimenti. Ecco, la nostra pancia/bilancia interiore chiama allora un bisogno fortissimo di ‘compensazione’: recuperando la parte esterna, il ‘fuori’, lo spazio ‘pubblico’, un contatto che sia tattile, odoroso, rumoroso, immerso nella natura. Non sono solo i parchi a popolarsi delle nostre passeggiatone diventate quanto mai rigeneranti, ma anche i balconi, i piccoli, piccolissimi terrazzi o i davanzali: abitati da piantine fiorite o vasetti di spezie che ci regalano un pezzettino della nostra personalissima fotosintesi clorofilliana.
    PS: ah, e tra le mie letture ho anche scoperto che bruciare del rosmarino purifica subito l’aria!