La mamma che ha uno standing tendente alla perfezione sente il bisogno di fare il possibile per rassicurarsi e gestire il proprio disagio emotivo qualora non sia tutto-come-dice-lei.

Malsopporta errori, leggerezze, disattenzioni, sbadataggini, fatica a delegare e tiene le redini dell’educazione del pargolo e di tutto ciò che la circonda: casa, lavoro, contesti di vita.

Può affannarsi dietro ad una casa perfetta, le camicie negli armadi in ordine crescente di colore, i cassetti meravigliosamente suddivisi per reparto! Le sue azioni e la sistemazione degli oggetti devono sempre avvenire nel “modo giusto”, completo, “ben fatto”.

E oltre all’ordine, anche le pulizie sono una componente importante del suo ambiente domestico, così come quelle benedette manine della piccola peste (e di tutti i suoi giocattoli!).

Queste mamme possono essere un po’ allarmiste, facilmente preoccupate, spesso in affanno di tempo per le cose da fare (... quante? troppe!) per avere sempre tutto under control!

E sovente impongono rigide regole di comportamento, che possono anche diventare decisamente eccessive, o semplicemente bizzarre agli occhi del nanetto che osserva.

Che fare, allora?!

Intanto provare a sospendere, o inizialmente almeno a rimandare, gli abituali comportamenti un po’ ritualistici: si può, ve l’assicuro. Ci si esercita un po’ per volta, passettino dopo passettino, aspettando che l’ansia svanisca spontaneamente.

Ogni genitore dovrebbe sollecitare suo figlio fin dal giorno in cui lo mette al mondo: "Diventa quello che tu sei, unico e irripetibile, sraordinario." E non: "Diventa quello che io desidero che tu sia o mi sentirò di aver fallito come madre...".  Liberarsi da copioni e reole implicte tramandate magari da generazioni. 

Insomma: “Guarda la paura in faccia e cesserà di turbarti!”.

E poi si può lavorare sull’eccessivo senso di responsabilità, sulla troppa importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare tutto e tutti!

Un po’ meno perfette, ma molto, molto più felici!