La mamma amica

E’ la mamma moderna che sfugge un po’ ai riferimenti educativi canonici, è la mamma che chatta sui social al posto della figlia, è la mamma che pensa sia in definitiva un pelino più comodo stare fuori dal conflitto, dallo scontro continuo, dalla fatica di dare dei perimetri (e soprattutto farli rispettare!) perché la vita è già abbastanza complicata così.

Alla base ci possono essere dei buoni propositi: un’empatia profonda e una grande capacità narrativa che il figlio può sviluppare, senza il timore di essere giudicato. Ma i pericoli sono dietro l’angolo.

Un altro esempio? La mamma che si fa chiamare per nome. Personalmente non è che mi piaccia granché sentire bambini che chiamano il padre Walter e la mamma Iole: penso che sia una confidenza sbagliata, che alla fine potrebbe ritorcersi contro. Non voglio fare la bacchettona, ma vedo intorno a me mamme che ridono quando i figli si rivolgono loro con un certo tono: ‘E’ che ormai la pubertà inizia sempre prima!‘, sento dire a mo’ di giustificazione. Ecco: in quel preciso momento stanno creando dei piccoli mostriciattoli. E credo che abbia molto più a che fare con loro che con i bambini in se’. Perché temo che nel profondo del loro cuore ci sia la speranza di essere molto più cool e di stare molto più simpatiche ai figli nelle vesti di Iole che in quelle di Mamma.

Personalmente penso che le regole servano e abbiano un grande, grandissimo potere: danno al bambino la sensazione di essere visto, limitato, certo, ma fortemente accudito. E poi gli impongono un po' di (sano!) senso di colpa se le trasgredisce e uno sforzo creativo narrativo per tentare di rendere la sua balla un po'... credibile!!! 


Riflettere. E maneggiare con cura.