L’attribuzione causale degli eventi

Ci accade qualcosa di brutto: chi è il responsabile?
È il gioco vecchio come il mondo che facciamo tutti, tutto nessuno escluso, dell’attribuzione causale. In gergo meramente psi lo chiamiamo il locus of control.
Interno (sono io?) / esterno (sono gli altri?).
Oppure combinato: interno - sono io quando c’è un successo, esterno - sono gli altri quando c’è un fallimento; oppure viceversa, il senso di colpa me lo tengo tutto per me e i successi sono degli altri, che d’altra parte sono decisamente più bravi di me.
Che dire.
Il discorso è ampissimo e il materiale è tanto: in letteratura e che io ‘maneggio’ quotidianamente dentro al mio studio.
Albert Camus affermava che ‘La vita è la somma di tutte le nostre scelte’.
Arriviamo allora a quella parolina magica: responsabilità. 
Perché la responsabilità di ciò che si è e di ciò che si fa dipende da quanto si può e si vuole decidere. E poi, da non sottovalutare, dal coraggio di assumersi a fondo la propria.
Perché è (anche) il modo in cui trattiamo gli altri che ci definisce e ci qualifica: ciò che scegliamo di essere e come decidiamo di starci.