La vita è troppo breve per rancori a lungo termine!

Mi sento di fare un po’ di chiarezza sull’emozione della RABBIA che mi capita spesso di trattare in terapia: una delle emozioni basiche, universali, che appartengono a tuuuuutta l’esperienza umana comune e condivisa, a prescindere da età, cultura, etnia, etc. (ehm, capito, voi che mi dite: “Iooo? Io non mi arrabbio mai!”).

Quel che cambia è la gestione – e conseguentemente la modalità in cui si esprime (e qui potremmo sbizzarrirci con la mimica facciale e posturale, inflessioni vocali e vari comportamenti classificati quali ‘aggressivi’...).

La base neuropsicologica è uguale per tutti: parte da un’elevata attivazione del sistema simpatico autonomo con la motivazione classica di una risposta antagonista d’attacco/di contrasto/di vendetta.

➡️ Che cosa la sollecita?

- Di base la percezione di una MINACCIA, ma può addirittura persistere anche dopo che la minaccia è passata.

- Oppure cognizioni e pensieri valutativi e giudicanti che attribuiscono la colpa di un evento ad un ALTRO (in carne ed ossa: “Mi arrabbio con mio marito quando...” o semplicemente un fattore esterno “Mi arrabbio quando piove e mi salta la gita fuori porta a cui tenevo un sacco!”).

Uno spunto per pensare alle vostre modalità di gestione della rabbia:

🔥 vi accendete subito e vi spegnete altrettanto rapidamente, come un fuoco di paglia?

👹 la vostra vendetta è un piatto da servire freddo?! (... purché poi si abbia ancora appetito!)