Il disturbo narcisistico di personalità: il vampiro delle relazioni

Il narciso della letteratura per antonomasia, Dorian Gray, impallidirebbe di fronte a cotanto esercito. Decisamente un dilettante di fronte alle schiere di ossessionate/i della propria immagine che riempiono il web con le loro facce in primo piano (e non entrerò volutamente nella polemica della bocca a culo di gallina e/o ritocco imbarazzante di rughe/guance/viso sfilato: ma che, davvero?!).
Al di là di cose già scritte, lette e sentite, questa intro veloce veloce mi serviva solo per fare un affondo su una cosa ben più seria: è statisticamente provato che, figlio di perfezionismo, individualismo e pressione sociale, il tratto narcisistico della personalità sia pericolosamente in crescita negli ultimi anni. Il che, facili ironie a parte, ha poco a che fare con i narciselli da bastone del selfie: dalla loro solo la pecca superficiale di un’inutile, ma innocua vanità.

Ben altro è il caso del narcisista patologico - sia di tipo grandioso o vulnerabile: anaffettivo e anempatico, che sparge il suo veleno sul primo malcapitato che ha a portata di mano, anzitutto nella cerchia delle relazioni primarie: figli, partner. Personalità burrascose e manipolatrici, tendenzialmente dispercettive (attribuzione causale interna sui successi, esterna sui fallimenti), altamente egoriferite, che spesso vivono millantando grandi meriti, ma senza aver combinato in realtà granché.

Perchè l'ambiguità di una persona alla quale si è legati da un legame affettivo intenso suscita un'indeterminatezza ansiosa particolarmente inquietante, talora insostenibile, quesiti ed interrogazioni destabilizzanti, che necessitano di essere dissolti ma non possono esserlo.

In fondo basti pensare che l’ambiguità è equivocità per definizione: nella migliore delle ipotesi lascia quantomeno perplessi, nella peggiore scatena un’insicurezza che può rasentare la dipendenza.

E’ anche difficile dire esattamente che cosa evoca: ci sono certamente fattori soggettivi, quali l’indole e la pervasività, ma il più delle volte si correla ad senso profondo di dubbioconfusioneindeterminatezza. E se reiterata nei comportamenti va a braccetto con l’idea di sentirsi presi in giro, manipolati ed inesorabilmente scivolati in una dinamica di grande doppiezza.

Rischiosi vampiri succhia-empatia come se fosse una caraffa di sangue fresco, facile che la loro vittima prediletta abbondi di sensibilità e alta capacità di accoglienza, sennò che gusto c’è. E da qui si innescano pericolosissime relazioni di dipendenza affettiva, con conseguenze estremamente dannose per l’emotività e l’autostima di chi si trova nella posizione down.

“Neutralizzare” un narcisista manipolatore è tutt’altro che un compito facile: chi ha un tratto di personalità di questo tipo sa essere molto persuasivo ed ha una grande capacità di far avvicinare l’altro al suo sistema di percezione del mondo.

a) Come prendere tempo e rispondere in modo fermo ed assertivo, difendendosi dai ripetuti attacchi manipolatori o argomentazioni che vanno a suo inderogabile vantaggio:

. “Non mi piace sentirmi spinto/a a prendere una decisione frettolosa."

. ”Non mi sento a mio agio e adesso non voglio fare quello che mi chiedi."

. “Ho bisogno di più tempo per pensare e decidere cosa fare."

b) Come preservare la propria autostima ed evitare comparazioni frustranti con chi-è-meglio-di-te o come-chi-vorrebbe-che-tu-fossi, per evitare di cadere nella trappola del senso di colpa di un’aspettativa delusiva – laddove sono bravissimi a sollecitare:

. “Capisco e rispetto il tuo punto di vista, ma conosco bene i miei punti di forza.”

. “So chi sono e non perderò tempo con questo tipo di confronti. Per favore, non paragonarmi più agli altri.”

 Meditate, gente, meditate.