"My happy family" di Nana Ekvtimishvili e Simon Grob

Premessa: per vederlo ci vuole il mood giusto: o si perde tanto di quegli sguardi, dei silenzi, dei gesti del corpo che fanno intravedere quel che non si dice, o non si può dire. 

In questi giorni ‘chiusi‘ in cui le relazioni (quelle che ci sono, quelle che mancano) sono un po’ il mio tema cardine, e nei quali mi capita anche di non riuscire a fare delle terapie online perché lui/lei/il figlio sono nell’altra stanza e la privacy viene a meno, un film che ruota intorno ad un famiglia accogliente e rassicurante, ma anche limitante ed invadente, per la sottoscritta è un po’ come lo zucchero a velo sulla torta. 

Chissà perché su Netflix è uscito con questo titolo del menga, oltretutto in inglese, l’originale, ve lo metto per dovizia e sollecitudine era questo: 'Chemi Bednieri Ojakhi' ovvero (cercato, giuro, il georgiano manca) 'Non è mai troppo tardi'. Ora, non che neppure questo brillasse di originalità, ma era pur sempre un filino meglio.

E' la storia di una donna georgiana che passa la vita al servizio degli altri (la famiglia, gli allievi) e ad un certo punto, alla 52sima candelina del compleanno, ha uno scatto di indipendenza, lascia silenziosamente casa e marito e prova, non senza fatica, a ripartire da zero.

E qui sfondiamo un altro cliché di queste giornate a rilento: indovinate un po’? Da sola riscopre il gusto delle cose semplici, la spesa al mercato, cucinare un dolce per sé, la passione per la vecchia chitarra. Significativa la scena con lei alla finestra, un quadro da incorniciare: controluce, in mano un piattino con una fetta di torta, una tazza di caffè, il rumore del vento. La solitudine bella, quella cercata e voluta a tutti i costi, finalmente in sintonia con i pensieri. In sottofondo, Sonata 11 In A Major, Rondo Alla Turca, che rende benissimo il respiro di quel momento.

Due perle: quel brindisi finale di lui, col vino novello: 'Brindo a te! Dovunque tu sia!'. E poi, ragazzi, finisce con una domanda aperta. Che a me fanno sempre impazzire quando finiscono così.