"Boy Erased - Vite Cancellate" di Joel Edgerton

Un film tratto da una storia vera che disarma per la sua implacabilità, per i falsi miti, per il pregiudizio imperante, per l’ipocrisia e la violenza, sottile, ma invischiante. Eppure ha il grande merito di farci entrare in questa America aberrante e antistorica, di mostrarne il lato più e subdolo (“fingi ciò che non sei”).

Quanto un Jared scioccato e colpevole confessa ai genitori l’attrazione per il suo stesso genere, viene immediatamente iscritto al programma “Rifugio” di un centro cristiano di recupero, Love in Action, specializzato nella terapia di conversione di qualsiasi tentazione omosessuale (ndr. cercate online e troverete esperienze inimmaginabili e tutte reali).

E’ qui che si ritrova l’apoteosi di quell’ignoranza becera e cieca di pensare di poter anche solo “modificare” un essere umano partendo dal presupposto che si tratti di un COMPORTAMENTO: una “scelta”, come il praticare uno sport piuttosto che un altro, frequentare una scuola anziché un’altra. Non credo serva aggiungere altro.

Il tutto è piuttosto doloroso per chi lo guarda e per chi lo vive, ma il dipanarsi della trama è fortunatamente capace di portare alla consapevolezza. E questo è il merito più grande del film. Già, come in uno dei miei percorsi terapeutici migliori: quello che presuppone l’esito dell’AUTODETERMINAZIONE. Crudo, ma consolatorio, alla fine ne suggella il buon esito.