Genitori 3.0

Per sviluppare la capacità di autocontrollo del bambino, mettendo temporaneamente a riposo il suo pilota automatico, non ci sono ricette magiche, ma se proprio dovessi trovare un ingrediente un po’ speciale per far lievitare la torta della consapevolezza e dell’esecutività produttiva del piccolo Gianburrasca sceglierei l’interazione sociale. L’adulto competente (sia un genitore, un nonno, un insegnante...) è in grado di mettere in campo forme interattive diversificate di sostegno e di stimolo: l’interazione con l’adulto diventa allora fondamentale per perimetrare i confini del “si può” e fornire al bambino una sorta di controllo esterno; certo che la stessa dovrà diventare via via sempre più diluita per favorirne l’autonomia.

Si pensi allo scambio conversazionale: l’alternanza dei turni di ruolo, prima-parlo-io/poi-parli-tu, è un esercizio naturale del controllo esecutivo: più l’interazione è fluida ed efficace, più si andranno a formare nuove connessioni sinaptiche tra i neuroni del minore. Interagire con i bambini significa quindi accompagnarli nell’implementazione delle proprie risorse, potenziarne l’attenzione e la capacità mnemonica: sostenerli in situazioni che non riuscirebbero a gestire da soli, rafforzandone l’autostima e la consapevolezza dei propri limiti.

Che lavoro fa tuo papà? Mi capita di chiedere in seduta.

Lavora al computer!

I piccoli, anche i piccolissimi, spesso identificano lo strumento con la mansione, ma sono abilissimi nel riconoscere di cosa stanno parlando: la digitalizzazione che ha invaso le nostre case, i luoghi lavoro e del tempo libero – e che lentamente, ma progressivamente sta penetrando nello stesso sistema scolastico – li ha resi particolarmente edotti su congegni, apparecchi e apparati elettronici di qualunque tipo e forma.

In un’ottica attiva ed inter-attiva, anche l’utilizzo intelligente della tecnologia può allora diventare un’opportunità per il bambino, senza che sia demonizzato a tutti i costi: la disponibilità, l’immediatezza e l’accessibilità di computer, tablet, smartphone, consolle di gioco possono essere un valido strumento per attivare la costruzione di nuove conoscenze, comunicare, scambiare informazioni, divertirsi o fare una pausa, a patto che si sappia che non tutto quello che si può imparare si può imparare su un dispositivo e sforzandosi di non fermarsi alla prima risposta. Senza impigrirsi o lasciare che il minore ne venga fagocitato!