Bimbi "speciali" e inclusione sociale

Da una chiacchierata con una mamma e amica che ha un figlio “speciale”: un pensiero a tutti quei bimbi che hanno necessità di usufruire di quell’insieme di servizi, sanitari e sociali, che dovrebbe garantire il benessere, la vita indipendente e la piena inclusione sociale di tutte le persone con disabilità, siano grandi o piccini. E che in un momento come questo, di grande fatica collettiva, spesso sono un po’ “silenziati” e sicuramente poco riconosciuti.

Storie un po’ taciute, dove le relazioni con “gli altri” (in primis i bambini, ma anche i genitori, gli insegnanti e tutti gli operatori che vi gravitano intorno) sono diventate ancora più impacciate, talora particolarmente difficili. Un intreccio di situazioni in cui la parte educativa della scuola appare ai genitori, ma anche agli stessi nanetti, un porto sicuro, un rifugio accogliente e premuroso, un sentirsi un po’ nel posto-giusto.