Un argomento su cui c’è sempre tanto dibattito: scomodo, banale, ludico, pruriginoso. Le coppie e il sesso.
Sesso come dovere, come "prova" di essere all’altezza. Sesso per pulsione, positiva o negativa che sia: perché fare sesso non significa avere una sessualità soddisfacente. Al contrario: penso alle tante coppie fortemente conflittuali che hanno un’attività sessuale vigorosa. "Se facciamo sesso esistiamo come coppia": una gran premessa mistificata.

Sesso per potere, per imporsi, per prevaricare: io dico che, banalmente, per me si tratta sempre di una scelta.
E in fondo è una danza a due: parla della paura di perdersi, di ritrovarsi soli. La condivisione di sensazioni fisiche, ma anche fortemente emotive.

Una terapia che lavori anche sulla sessualità prevede quantomeno un "patto" anticipatorio: la coppia dev’essere essere disposta ad investire le proprie energie nel tempo, mettendo in gioco emozioni autentiche e quei bisogni fisici ed affettivi più profondi (spesso frustrati): un percorso sulle capacità residuali dello stare insieme, o perché no, per lasciare, perché da solo non lo si sa fare. O non lo si sa dire. Perché le cose spesso scadono. Si deteriorano, scemano, non nutrono più.
Allora bisogna imparare a lasciare andare. E chiudere quella porta per attraversare... altro.