L'ansia, che brutta bestia

L’ansia va un po’ scavata... noi lo chiamiamo ‘il lavoro dell’archeologo‘! Banale, forse, ma estremamente efficace: significa fare un cammino a ritroso e porsi delle domande (introspettive, chiaramente, sennò io che ci sto a fare?!)

- First of all: quali sono le tue principali paure?
Il giudizio altrui?
La solitudine?
Pensare di non essere mai abbastanza?
Trova una risposta e poi prova a rifarti una domanda: e perché questo accade?
Così lo scavo si fa ancora più profondo, arrivi a monte del problema e in qualche modo fronteggi quell’emozione che hai taciuto fino adesso, addirittura (e capita spesso!) anche a te stesso.

- Stai nel presente: impara ad essere ‘presente nel presente’, il famoso ‘qui e ora’. Catalizza la tua attenzione su quello che stai facendo adesso, sui sensi che sono coinvolti, su quello che sta avvenendo intorno a te: impara a vivere l’attimo, come nel celeberrimo film!

- Se una delle tue paure era quella del giudizio (e in generale delle critiche altrui), per stemperare la vergogna o quel senso di inadeguatezza che ti accompagna, usa un po’ d’ironia: impara giocare con te - e con gli altri! Non sarà quella figuraccia con gli amici che farà di te un perdente, non è un dettaglio a determinarti: accettati (anche) per quello che sei!

- Chiara Gamberale ha scritto un libro che io consiglio abbastanza spesso in terapia, si intitola ‘Per 10 minuti‘: lei stessa si era messa alla prova creandosi un’occasione nuova ogni giorno, anche piccolissima eh, come uno smalto da un colore improbabile sulle unghie o la visione di un film che avrebbe scartato a priori. Prova a darti un’altra opportunità day by day, ma che sia tutta nuova, che valga la pena esplorare: un modo come un altro per entrare in contatto con la tua sfera emotiva.

- Infine pensa che potrebbero bastare dai 20 ai 40 minuti al giorno di attività fisica per migliorare il rapporto con il tuo corpo. In più lo sport ti aiuta a produrre le endorfine, che sono un toccasana per il tuo umore!