Tutto va avanti e io sono ferma

Tutto va avanti e io sono ferma. Come se avessi perso il treno, come se non avessi fatto nulla, o comunque non avessi fatto abbastanza.

Tutto è monotono, piatto; l’anno scorso vivevo tra casa/studio, oggi tra casa/lavoro, ma di fatto è cambiato poco.

Non ho stimoli e mi sento stanca, ma è una stanchezza strana, quasi quasi neanche così vera: e il bello è che meno faccio meno farei.
Sento il bisogno di cambiare, andare, finalmente reagire.
(M., una mia paziente di 25 anni di San Donato)

Una riflessione a caldo, dopo mesi in cui mi arrivano in terapia tanti ragazzi un po’ smarriti. Credo che i giovani vivano e abbiano dentro la voglia di scoprire ed esplorare e che possano concederselo con slancio (… talora anche il nostro stesso slancio, vecchie babbione che non siamo altro!), ma semplicemente lo debbano fare con occhi e sensibilità diverse, che sono necessariamente diventate altre.

Lo ammetto: in un pomeriggio pigro mi sono fortemente documentata sulle riviste che lanciano i diktat della nuova primavera/estate.
E mi piace che la moda e le ultime tendenze li sappiano accompagnare in questa legittimazione CURIOSA di nuovi mondi, nuovi stili, nuove regole: più distratte, più CONFUSE, (spesso solo apparentemente eh, perché dietro c’è un grandissimo studio!) camicie mal abbottonate, maglioni vintage e tessuti techno, fili che penzolano dagli orli a vivo, quadrettoni sui pois. Mi piace che la loro creatività possa essere lo SFOGO di un mondo interiore un po’ così, la polo sopra la camicia, la camicia sotto la felpa, gli abiti STRAVOLTI: come a volte si sentono loro, come a volte sono le loro giornate. Imperfetti, ma con stile.

Per M. e per tutte le ragazze di oggi.