Qui nessuno è straniero

"È facile diventare la preda di un bullo, bastano un paio di occhiali, oppure l’apparecchio ai denti, qualche chilo in più, o dichiararsi gay o lesbica. Dico sempre che nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all'età della pubertà. Poi, per il resto della nostra vita, cerchiamo di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo".(Conchita Wurst).

Non amo parlare per slogan, non amo i proclami. Ma se ci sono poche parole chiare, dirette ed efficaci, le faccio mie: 'Qui nessuno è straniero'.

Con l'augurio che chiunque entri nel mio studio senta risuonare questa frase. E che sappia portare il QUI dappertutto; e che STRANIERO non si senta più nessuno.

Genitori: siate etici e coerenti, date rispetto e ne riceverete altrettanto. Se iniziate i vostri figli al conflitto, impareranno a portarlo anche fuori di casa, crederanno di dover attaccare per primi per non doversi difendere. 

Confrontatevi in prima persona quanto si tratta di esprimere un VOSTRO sentimento:

'SONO deluso perchè avevamo un patto e non l'hai rispettato.'

'SONO sopreso perchè non hai prestato fede all'impegno preso'.

Il ragazzo sarà responsabilizzato e si sentirà in dovere di fornire spiegazioni in merito alla sua negligenza. Ma senza toni alti, senza cadere nella trappola dell'escalation rabbiosa. 

Per i maggiori di 14 anni (non so se sia espressamente vietato, ma in ogni caso ve lo consiglio io!): guardate in famiglia il film "Dogman" e prendetevi un po' di tempo per parlarne. Aiuta a capire da che parte stare, aiuta a visualizzare, con la vividezza espressiva delle immagini che solo Garrone riesce a dare, tutte le sfaccettature dell'essere umano, le idiosincrasie dei forti e dei deboli (chi sono i forti? chi sono i deboli?), la responsabilità delle scelte, nel bene e - soprattutto - nel male.