Gli adolescenti italiani e la vetta dell'ansia

Notizia sconfortante: gli studenti italiani si classificano tra i più ANSIOSI al mondo.

Siamo al vertice della classifica OCSE per lo STRESS sui banchi di scuola. (Fonte: Il Messaggero, Repubblica)

〰️ Credo semplicemente che oggi i nostri ragazzi vivano in una socialità on-off, abbiano meno occasioni per sviluppare quella capacità di immaginarsi con visioni rosee e prospettiche il futuro, ma anche di calarsi nelle emozioni dell’altro. E questo è un grosso problema.

〰️ Credo che competitività ed insicurezza facciano da scala all’ansia, gradino dopo gradino.

〰️ Credo che un futuro così percepito non possa che far paura: già, non possa che rendere ansiosi.

〰️ Credo anche che talora ci sia un abuso del termine, quasi che sia diventato un vanto per definire la propria complessità, quasi che sia diventato ‘cool’: se non sei almeno un po’ ansioso sei superficiale, banale, piatto, insulso, sfigato.

Non so se l’insegnamento delle cosiddette life-skills (abilità emotive, sociali, coscienziosità, stabilità, apertura mentale…) passato alla Camera e in passaggio al Senato come materia prevista (… purché non in Dad!) possa fare in toto la differenza. Sicuramente è un passo, chiamarla ‘rivoluzione’ forse è un tantino esagerato. Ma credo che creatività, senso critico, empatia, gestione delle emozioni e della frustrazione da stress devono passare anche, inevitabilmente (soprattutto!), da altri contesti: quello familiare in primis - e poi quello sociale allargato: relazionale, amicale, affettivo. Con una nuova consapevolezza, certo. E avendo fiducia in loro, sempre.